DESCRIZIONE E CURIOSITA’
I principali vitigni impiegati sono il possente cabernet sauvignon, il merlot e il cabernet franc, che possono essere monovitigni o presenti in blend.
Altro vitigno significativo, permesso fino ad un 50% è il syrah che mostra sicuramente i suoi lati aromatici più interessanti e pepati in questa zona. Chiudiamo con il petit verdot usato fino ad un massimo del 30% e il sangiovese usato fino ad un massimo del 50%, ma che stenta e non presenta particolare vitalità.
Il Doc bolgheri deve affinare un anno; il doc bolgheri superiore almeno due anni, di cui uno in legno.
Il marchese Mario Incisa della Rocchetta, notando somiglianze morfologiche e climatiche tra il territorio di Graves, a Bordeaux e questa zona in cui fino ai primi decenni del novecento si producevano per lo più vini rustici, volle provare a creare un’etichetta ispirata al modello francese.
Dopo aver prelevato dai duchi salviati, a migliarino pisano, delle barbatelle di cabernet (un clone italiano) lo impiantò nel 1942, e successivamente nel 1944, a Castiglioncello di Bolgheri, in un’area protetta dal mare, al quale si attribuiva, erroneamente, la colpa della cattiva riuscita dei vini locali.
Siamo sulla costa degli etruschi, in provincia di Livorno, più precisamente nel comune di Castagneto Carducci dove percorriamo la strada provinciale bolgherese fino a raggiungere il famoso viale dei cipressi, caro al poeta Giosuè Carducci e arriviamo al piccolo borgo di Bolgheri.
Ci troviamo in uno dei grandi terroir toscani, culla di vini blasonati e rinomati ovunque nel mondo, dove i vitigni internazionali hanno trovato una loro espressione elegante e inconfondibile.
Nel ‘91 Michele Satta ha impiantato il primo vigneto con merlot, cabernet
sauvignon, sangiovese, syrah, con lo scopo di assecondare sia
l’affermata grande espressione dei vitigni bordolesi a Bolgheri,
sia la capacità di eleganza tutta toscana del sangiovese, sia la complessità tutta mediterranea del syrah.
Dal 2012 ha deciso di fregiare questo vino con la menzione
superiore perché dopo quasi 20 vendemmie di questa etichetta e’pienamente consapevole che la prima intuizione di uvaggio bene rappresenta la denominazione di bolgheri.
L’azienda nasce nel 1983, anno precedente alla fondazione della Doc di Bolgheri che vede Michele Satta tra i suoi primi protagonisti.
Nell’azienda, a conduzione familiare con dimensionamento stabile di 23 ettari, si producono attualmente 150.000 bottiglie ottenute tutte da uva di produzione propria.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Questo vino presenta un colore rosso rubino brillante.
Profumi intensi con aromi di piccoli frutti a bacca scura, confettura di more e mirtilli, note di erbe della macchia mediterranea, sfumature delicatamente speziate.
Maturo e armonioso, con bella struttura e complessità aromatica, trama tannica evoluta e piacevole chiusura su note fresche e balsamiche.
ABBINAMENTO
Ottimo con antipasti di formaggi e salumi saporiti.
Consigliato con carni rosse e selvaggina, ma anche con piatti a base di tartufo, vi stupira’.